Taglio dei boschi
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Taglio dei boschi
Il 30 aprile durante un'escursione nella zona di Canesano, ai piedi del Montagnana, il rumore delle motoseghe e il fragore delle fronde degli alberi che cadevano a terra indicava inequivocabilmente che era in atto a pieno ritmo il taglio del bosco. Sono alcuni anni che è ripreso a ritmi crescenti lo sfrutttamento del ceduo. Spesso si tratta di operatori stranieri, dei paesi dell'est, che a prezzi competitivi si offrono ai proprietari locali per il taglio della legna. Purtroppo pare che ciò avvenga in barba ad ogni regola di polizia forestale. Chi controllla? Dobbiamo forse temere un progressivo depauperamento delle nostre foreste proprio in un periodo in cui si parla sempre più di quote carbonio e di difesa idrogeologica?
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Re: Taglio dei boschi
Da noi si fa domanda alla Comunità Montana di Langhirano competente per la zona dove si compila una tabella dove viene chiesta l'età del bosco, i dati catastali e la presunta quantità da tagliare. Ho dei terreni di mia moglie a Pianadetto dentro la zona di preparco e qui bisogna aspettare un po' più tempo per ragioni burocratiche. Ad ogni modo il permesso arriva a casa per posta, dopo che una dottoressa forestale ha controllato il bosco in questione e segnato con vernice rossa,per ogni parcella, almeno una pianta madre da lasciare per la dispersione dei semi. Purtroppo ho notato che le giovani piantine nate da seme o che si sviluppano dalla ceppaia dove si è tagliata la pianta, vengono letteralmente rase al suolo da branchi di caprioli e non c'è più il ricambio del bosco. Il bosco ceduo è un bosco governato in modo da essere periodicamente tagliato altrimenti si deteriora: solo che bisogna rispettare le regole lasciando un certo numero di matricine ( che sono piante di opportuno diametro,scelte tra le più vigorose). Purtroppo chi taglia legna da vendere( io taglio solo per uso personale per la termostufa) spesso non si fa troppi scrupoli e taglia troppo, lasciando matricine deboli che al primo inverno saranno piegate dalla neve e quindi inutilizzabili allo scopo del rinnovo del bosco. E non finisce qui: sopra Pianadetto (Monchio delle Corti) ho visto delle bellissime praterie invase dai rami che i taglialegna hanno scartato e che dovevano lasciare invece dentro il bosco, in barba a tutti i regolamenti. Secondo me gli addetti al controllo dovrebbero essere utilizzati meglio ( non nelle strade a controllare col tetelaser o a fermare le auto,ma più nei boschi, ma si vede che questo rende meno). Antonio
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Re: Taglio dei boschi
Mi permetto di segnalare un articolo che abbiamo recentemente messo su "valtermina.it" riguardo l'argomento alla voce Regolamento del Verde .
Aggiungo solo una considerazione: in conseguenza del fatto che non esistono più fondi per il miglioramento del patrimonio forestale, nessuno va più in giro a parlare alla gente di preservare il bosco per le generazioni future attraverso utilizzi diversi da quello dell'approvvigionamento di legname da ardere (spesso fatto con pochi scrupoli).
Aggiungo solo una considerazione: in conseguenza del fatto che non esistono più fondi per il miglioramento del patrimonio forestale, nessuno va più in giro a parlare alla gente di preservare il bosco per le generazioni future attraverso utilizzi diversi da quello dell'approvvigionamento di legname da ardere (spesso fatto con pochi scrupoli).
nadia ed enrico, www.florautoctona.com
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Re: Taglio dei boschi
Ecco quello che succede in Val Testanello, dove un intero versante di una montagna è stato tagliato negli ultimi anni; anche nella parte alta della valle una parcella è stata tagliata quest'anno; la zona era pressochè intatta dall'immediato dopoguerra.
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Re: Taglio dei boschi
Purtroppo i miei timori sulla gestione dei boschi non sono infondati: guardate un pò cosa vogliono fare ad Inacca di Palanzano.
BIOMASSE A PALANZANO : UNA STORIA INCREDIBILE
Il comune di Palanzano in data 16 gennaio 2012 ha autorizzato con una DIA la costruzione di una centrale a biomassa da 1 Mw a Nacca di Vaestano. Brucerebbe all'80% cippato di legna vergine e al 20% residui di digestato di letame che dovrebbe provenire da un biodigestore da 1
Mw, richiesto ma non ancora autorizzato. Quest'ultimo dovrebbe trattare circa 100.000 t. annue di deiezioni animali. Il tutto per fare cogenerazione, produrre energia elettrica e ricavarne gli incentivi pubblici.
Lo scandalo non è solo il carattere puramente speculativo della cosa, ma anche la tempistica molto sospetta.
La richiesta, infatti, era stata presentata da privati un anno e mezzo fa e subito era sorto un comitato di cittadini per contrastare le due centrali che aveva raccolto migliaia di firme, opponendosi sia al sito proposto, gravemente pregiudicato a livello idrogeologico, ma soprattutto a che venissero bruciati 50.000 quintali di legna dei boschi attorno, col taglio di 50 ettari all'anno.
Il comune aveva 180 giorni per eprimersi ma, vista la rabbia della gente, ha tirato in lungo per far calmare le acque dando il suo benestare due mesi fa, dopo 586 giorni.
La furbata non è servita : la gente è tornata in piazza più incazzata ancora.
Ma la cosa incredibile è un'altra: Il comune di Palanzano nel frattempo si è dotato di una centrale a biomassa da 700 Kw per produrre teleriscaldamento e riscaldare casa
protetta per gli anziani, municipio, palestra e scuola con due caldaie separate da 350 Kw ciascuna. Per alcuni mesi ha provato a bruciare cippato fresco come nella centrale di Monchio, ma di fronte allo scarso rendimento, alle forti emissioni e alla gran quantità di ceneri residue,
era passato a bruciare pellet, prodotto in loco e molto meno invasivo dal punto di vista dell'inquinamento e più efficace come rendimento.
Dopo un'esperienza così fortemente negativa nella combustione di cippato fresco, come può il sindaco autorizzare un impianto a biomassa che per fare cogenerazione e produrre elettricità dovrebbe bruciare una quantità esorbitante di cippato ed inquinare un'intera vallata?
Che produrrebbe più di 2.000 quintali di ceneri ( il 5% della biomassa bruciata) ?
Ricordiamoci che il rendimento della cogenerazione elettrica da cippato è così basso ( 17/18% )
che occorre bruciare circa 5 volte più legna di quanta ne serve per produrre solo calore.
Come può autorizzare che ogni anno vengano tagliati 40 ettari di bosco, rimaneggiando il patrimonio boschivo della vallata e di quelle adiacenti, già gravate dai tagli della speculazione sulla legna da ardere ?
Nei fatti usa due criteri opposti : a Palanzano tutte le possibili precauzioni, a Vaestano la più totale disponibilità alla pura speculazione e la più totale indifferenza per la salute di chi ci abita.
Stranamente, il comitato si è limitato a sollevare solo il grave rischio idrogeologico rivolgendosi a Provincia e Regione, senza accennare minimamente alla grande quantità dei tagli e alla nocività di emissioni e ceneri che ne deriverebbe, come aveva fatto invece a suo tempo.
Essendo a guida Pd, probabilmente è a conoscenza dei progetti di centrali a cippato che tali amministrazioni hanno in cantiere sul nostro territorio e si adegua.
Parma 16- 3 - 2012
Reteambienteparma
Serioli Giuliano
BIOMASSE A PALANZANO : UNA STORIA INCREDIBILE
Il comune di Palanzano in data 16 gennaio 2012 ha autorizzato con una DIA la costruzione di una centrale a biomassa da 1 Mw a Nacca di Vaestano. Brucerebbe all'80% cippato di legna vergine e al 20% residui di digestato di letame che dovrebbe provenire da un biodigestore da 1
Mw, richiesto ma non ancora autorizzato. Quest'ultimo dovrebbe trattare circa 100.000 t. annue di deiezioni animali. Il tutto per fare cogenerazione, produrre energia elettrica e ricavarne gli incentivi pubblici.
Lo scandalo non è solo il carattere puramente speculativo della cosa, ma anche la tempistica molto sospetta.
La richiesta, infatti, era stata presentata da privati un anno e mezzo fa e subito era sorto un comitato di cittadini per contrastare le due centrali che aveva raccolto migliaia di firme, opponendosi sia al sito proposto, gravemente pregiudicato a livello idrogeologico, ma soprattutto a che venissero bruciati 50.000 quintali di legna dei boschi attorno, col taglio di 50 ettari all'anno.
Il comune aveva 180 giorni per eprimersi ma, vista la rabbia della gente, ha tirato in lungo per far calmare le acque dando il suo benestare due mesi fa, dopo 586 giorni.
La furbata non è servita : la gente è tornata in piazza più incazzata ancora.
Ma la cosa incredibile è un'altra: Il comune di Palanzano nel frattempo si è dotato di una centrale a biomassa da 700 Kw per produrre teleriscaldamento e riscaldare casa
protetta per gli anziani, municipio, palestra e scuola con due caldaie separate da 350 Kw ciascuna. Per alcuni mesi ha provato a bruciare cippato fresco come nella centrale di Monchio, ma di fronte allo scarso rendimento, alle forti emissioni e alla gran quantità di ceneri residue,
era passato a bruciare pellet, prodotto in loco e molto meno invasivo dal punto di vista dell'inquinamento e più efficace come rendimento.
Dopo un'esperienza così fortemente negativa nella combustione di cippato fresco, come può il sindaco autorizzare un impianto a biomassa che per fare cogenerazione e produrre elettricità dovrebbe bruciare una quantità esorbitante di cippato ed inquinare un'intera vallata?
Che produrrebbe più di 2.000 quintali di ceneri ( il 5% della biomassa bruciata) ?
Ricordiamoci che il rendimento della cogenerazione elettrica da cippato è così basso ( 17/18% )
che occorre bruciare circa 5 volte più legna di quanta ne serve per produrre solo calore.
Come può autorizzare che ogni anno vengano tagliati 40 ettari di bosco, rimaneggiando il patrimonio boschivo della vallata e di quelle adiacenti, già gravate dai tagli della speculazione sulla legna da ardere ?
Nei fatti usa due criteri opposti : a Palanzano tutte le possibili precauzioni, a Vaestano la più totale disponibilità alla pura speculazione e la più totale indifferenza per la salute di chi ci abita.
Stranamente, il comitato si è limitato a sollevare solo il grave rischio idrogeologico rivolgendosi a Provincia e Regione, senza accennare minimamente alla grande quantità dei tagli e alla nocività di emissioni e ceneri che ne deriverebbe, come aveva fatto invece a suo tempo.
Essendo a guida Pd, probabilmente è a conoscenza dei progetti di centrali a cippato che tali amministrazioni hanno in cantiere sul nostro territorio e si adegua.
Parma 16- 3 - 2012
Reteambienteparma
Serioli Giuliano
nadia ed enrico, www.florautoctona.com
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Re: Taglio dei boschi
Non ci crederete, ma con l'avvento della filiera del legno qui intorno al M.Fuso si taglia il bosco tranquillamente anche in piena estate! Come mai?
nadia ed enrico, www.florautoctona.com
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Re: Taglio dei boschi
La domanda è rivolta soprattutto a coloro che ricoprono incarichi nelle pubbliche amministrazioni e magari in modo anche specifico; come mai si taglia il bosco in piena estate?
nadia ed enrico, www.florautoctona.com
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Re: Taglio dei boschi
Vorrei segnalare questo sito:
http://www.selpibio.eu/
in cui viene illustrato un progetto in corso su interventi selvicolturali in pinete artificiali di pino nero, volti a migliorare, oltre la stabilià del soprassuolo, senza rinunciare alla redditività economica, la biodiversità di suolo, microfauna, composizione floristica. Alla sezione pubblicazioni trovate i primi documenti prodotti, presentati ad un recente convegno.
Anche in provincia di Parma di pinete artificiali ce ne sono diverse.
http://www.selpibio.eu/
in cui viene illustrato un progetto in corso su interventi selvicolturali in pinete artificiali di pino nero, volti a migliorare, oltre la stabilià del soprassuolo, senza rinunciare alla redditività economica, la biodiversità di suolo, microfauna, composizione floristica. Alla sezione pubblicazioni trovate i primi documenti prodotti, presentati ad un recente convegno.
Anche in provincia di Parma di pinete artificiali ce ne sono diverse.
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