Fiori di crinale

[riccardo de vivo]

La scorsa settimana escursione sul nostro crinale, con l’incontro di specie botaniche interessanti. La zona visitata era sopra ai Lagoni, tra Paitino, Sillara e Rocca Pianaccia. Condivido con gli amici del Taccuino qualche foto di ciò che ho visto, ricordando ovviamente che, essendo mie le determinazioni delle specie, sarò ben felice di essere eventualmente corretto o integrato da chi sia più esperto di me. Il primo incontro, inatteso perché ero già passato in zona senza notare nulla, è stato con due stazioni diverse di Cicerbita (Lactuca) alpina. Piante ancora in bocciolo, ma penso di non sbagliare, vista la caratteristica delle foglie. Entrambe le stazioni sono sui 1650 m slm, la prima abbondante, la seconda rappresentata da un cespuglio di piante. Sopra, verso i 1700 m , ho poi incominciato a incontrare qua e là, ma sempre in roccia, una bella margherita bianca, Leucanthemum coronopifolium subsp. ceratophylloides (Leucanthemum ceratophylloides).

[riccardo de vivo]

A 1760 m due piante isolate, ancora in bocciolo, di Seseli libanotis, con boccioli color amaranto. Qui, a dire il vero, la determinazione non è mia perché avevo sempre incontrato questa specie in piena antesi e, così bassa e tarchiata, oltreché rossiccia, non l’avevo proprio riconosciuta: ho quindi chiesto aiuto in un Forum.

[riccardo de vivo]

Un po’ più in alto, ormai in crinale, in ambiente roccioso, due incontri ravvicinati per me nuovi: Sedum alpestre e Hylotelephium (Sedum) anacampseros. Il primo in pieno fiore, il secondo in bocciolo.

[riccardo de vivo]

Avanzando ho avuto parecchi incontri con il bellissimo Trifolium alpinum: ero giusto partito per fotografarlo, ma purtroppo era quasi tutto in antesi avanzata: quest’anno le fioriture sono in netto anticipo rispetto lo scorso anno. Nello scendere mi sono allontanato dai sentieri e ho avuto la sorpresa di imbattermi in una spettacolare fioritura di Sempervivum arachnoideum: anche questa specie, pur non rarissima, non l’avevo mai incontrata.

[riccardo de vivo]

Infine il secondo motivo ufficiale di questa uscita: lo scorso anno avevo incontrato e fotografato in zona due piante che ritenevo di Verbascum nigrum. Solo che in seguito, ingrandendo le immagini, iniziai ad avere il sospetto che si potesse trattare di Verbascum alpinum. Il nigrum ha brattee, calice e corolla tomentosi, mentre l’alpinum li ha glabri. Si trattava quest’anno di documentare il particolare in modo più preciso. La prima sorpresa è stata che le due piante in zona quest’anno si sono moltiplicate, sicuramente almeno dieci. Ne ho esaminate cinque ed effettivamente i caratteri sembrerebbero di Verbascum alpinum su tutti gli esemplari osservati. Qui sarebbe di notevole conforto il parere di chi ha più esperienza di me. In zona vi era poi fioritura abbondante di una asteracea gialla in prateria e di un’altra asteracea sempre gialla, ma molto meno frequente e solo in ambiente roccioso, che ovviamente non sono riuscito a determinare (robusta allergia personale alle asteracee gialle). Vedrò di pubblicare la richiesta di determinazione di queste due specie nell’altro settore della Flora, in modo da completare un quadro almeno parziale dei begli spettacoli botanici, che offre il nostro crinale in questi giorni. Un saluto Riccardo

[riccardo de vivo]

Disdicevole. Sarà il caldo o l'età, ma mi sono accorto di aver dimenticato proprio le Orchidee. Infatti nell'area di crinale percorsa vi era una fioritura davvero notevole di Dactylorhiza fuchsii, a me pare molto più degli anni passati. Osservando qua e là ho notato che si tratta di popolazioni morfologicamente molto stabili sui caratteri tipici della specie: manca insomma quella variabilità che invece si riscontra nelle altre popolazioni della nostra provincia. In particolare lo sperone, a quel che ho visto, è costantemente stretto senza quei frequenti sbandamenti verso le forme di saccifera, che si ritrovano pure in altre popolazioni di crinale (area Centocroci). Inoltre, nelle zone di torbiera, mancano del tutto quegli allargamenti e distensioni di labello, che in passato avevano fatto pensare erroneamente a D. maculata. Comunque, in questo giorno fortunato, vi è stato l'incontro raro anche con le Orchidacee: due piantine di Pseudorchis albida in pieno fiore in ambiente umido a 1580 m. Questa specie di altitudine è rara nella nostra provincia e personalmente non avevo mai avuto modo di osservarla nel tratto tra Passo del Cirone e Passo di Lagastrello. Metto un'immagine dell'inatteso incontro. Riccardo

[picollo]

Un resoconto veramente spettacolare con foto incantevoli.
Che invidia...